Il lato oscuro di Lisbeth Salander. I segreti dell’ hacker più famosa del mondo

27 anni, un metro e cinquanta di grinta e sex appeal, tatuata, stramba, geniale, solitaria, con molti segreti alle spalle. Professione: hacker. Si chiama Lisbeth Salander, ma nell’ underground telematico è conosciuta come Wasp. Si muove nel cyberspazio con la velocità e la destrezza di un “mago” contemporaneo: alleggerisce a suo beneficio conti correnti, scopre segreti inconfessabili nella vita degli altri, ruba identità, dati personali e poi sparisce, senza lasciare traccia. Ma quanto di ciò che scrive di lei Stieg Larsson è frutto della sua fantasia e quanto potrebbe succedere realmente? Cosa c’è dietro l’apparente facilità con cui compie le sue scorribande informatiche?

Lisbeth Salander è il secondo personaggio principale della trilogia Millenium. Nella finzione creata da Larsson è una donna di circa venticinque anni dal carattere complesso, introverso e decisamente asociale. Ha un fumoso passato costellato di violenze, ricoveri e perizie psichiatriche, tanto che a diciotto anni viene riconosciuta incapace di badare a stessa e affidata a un tutore. Nonostante ciò svolge saltuariamente incarichi di ricerca su aziende o persone per la Milton Security ed è considerata tra le migliori collaboratrici di Dragan Armanskij, direttore dell’agenzia, che affida a Lisbeth le ricerche più spinose.


È un hacker geniale, esperta di pirateria informatica, in grado di raccogliere informazioni da archivi pubblici, privati, bancari o giudiziari. Nell’ambiente e conosciuta col nickname Wasp. Possiede una spiccata memoria fotografica che le permette di memorizzare in poco tempo enormi quantità di dati e informazioni, si interessa di matematica, algebra pura, fisica e logica e qualcuno sospetta che sia affetta dalla sindrome di Asperger.   Se ti è piaciuto questo articolo potresti essere interessato ai nostri blog dedicati alla Scuola e all’ Università.

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