Due personaggi che all’apparenza hanno poco in comunque e che si conoscono a malapena, Jeff Bezos di Amazon e Bill Keller del “New York Times”, hanno fatto capire parlando qualche giorno fa a pochi isolati di distanza che si profila una nuova convergenza tra il mondo dell’elettronica e quello della lettura.
L’ipotesi di base? Che grazie a nuove tecnologie libri e giornali possano essere distribuiti e “consumati” sotto forma digitale, senza rinunciare a quelle flessibilità e comodità tipiche della carta stampata. Ovviamente la prospettiva è molto incoraggiante per le case editrici e soprattutto per le aziende editoriali, che stanno attraversando una crisi senza precedenti, come conferma la sospensione del pagamento dei dividendi decisa la settimana scorsa proprio dal board del “New York Times”.
Che hanno detto Bezos e Keller? Come interpretare le loro parole? Nelle sale della New York Public Library, l’immensa biblioteca nel cuore di Manhattan, il giovane fondatore di Amazon ha presentato Kindle 2, il nuovo modello del suo ebook (libro elettronico). “La lettura è troppo importante per non meritare un apparecchio ad essa dedicato”, ha spiegato l’imprenditore che, ad appena 45 anni, ha già rivoluzionato la distribuzione dei libri e ha creato il più grande gruppo di commercio online del mondo (20.500 dipendenti, 19,1 miliardi di dollari di fatturato nel 2008).
Mentre Bezos si vantava di Kindle 2, il nuovo ebook, dagli uffici nel grattacielo progettato da Renzo Piano, Bill Keller, che è direttore del “New York Times”, il più prestigioso quotidiano del mondo, ha esposto, in uno scambio con gli utenti del sito Internet, le sue idee sulla crisi della carta stampata.
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